Quando un'impresa crea valore? Il valore dei team esterni [Consigliato]
Nov 11

Quando un’impresa crea valore? Come massimizzare il valore aggiunto con i team esterni?

Introduzione

Quanto può essere realistica, per un’impresa, la percezione di ciò che accade all’esterno?

Là fuori ci sono mondi interi la cui conoscenza è ineludibile: non esistono solo i mercati, i clienti, i consumatori, gli stakeholder, la concorrenza, le innovazioni.

C’è tanto in più che, in larga parte, apparirà confuso e lontano.

L’insieme tende a essere una massa sparsa ovunque, da cui traiamo beneficio rovistando dove capita, guidati da interesse e curiosità, cercando di evitare gli innumerevoli pericoli reali o immaginari; l’istinto porta a una divisione tra nemici e alleati, relegando il resto all’indifferenza o al passatempo.

In fondo non si può conoscere tutto né si può localizzare la fonte esatta della conoscenza.
La riuscita dell’esplorazione dipende dal punto di vista con cui si guarda e dai luoghi in cui si riescano a puntare i nostri riflettori sopra la mappa variegata di quello che ci circonda.

Il mondo è ampio e le imprese devono sviluppare nuovi prodotti per ottenere valore aggiunto

Un’idea di valore

“Ognuno vale quanto le cose a cui dà importanza.” È una frase dell’imperatore romano e filosofo Marco Aurelio.
Perché, tra i modi con cui potremmo guardare al di fuori, il più interessante, si sa, è quello del “valore” il quale, filtrato dalla nostra sensibilità, diventa “valore percepito” che infine, avendo origine all’infuori di noi, si trasforma in “valore aggiunto”.

Quello che succede tra Start Hub e le aziende interessate segue un meccanismo simile, basato, in fin dei conti, sulla percezione del valore aggiunto.
Le contaminazioni, nel senso positivo del termine, sono rilevanti e guardano all’esterno.

L’alternativa è un punto di vista interiore fermo sulle proprie idee, per quanto razionali e consolidate possano essere.

È importante disporre di un asset come Start Hub Rebel Change, in cui opera un gruppo di persone che fa ricerche e che resta all’esterno rispetto al contesto aziendale del quale, comunque, conosce bene problematiche e obiettivi.

Non si tratta di esternalizzare, cioè di spostare risorse per ridurre i costi o per dismettere a mano a mano alcune filiere produttive. Non si tratta nemmeno di fare cose che potrebbero essere coperte all’interno, in una funzione di semplice “Trova e Sostituisci”.
In quest’ultimo caso avremmo un “rimpiazzo” e, a lungo andare, una sottrazione di valore.

Cercare permette di trovare: ricercare nuove soluzoni con un team esterno permette di sviluppare nuovo valore aggiunto e nuovi prodotti

Misurabilità del servizio

È importante che un asset come Start Hub rimanga esterno, misurabile nel suo essere in grado di portare all’azienda partner tanti punti di vista che, in precedenza, non erano stati considerati. Insomma, nei caso di apparentamento, deve accompagnarsi a una propria dote.

L’azione, però, non è quella di focalizzarsi su un singolo prodotto.
L’obiettivo è di avere un team di sviluppo e ricerca continuativo; che sia sperimentale nella prospettiva, avanzato nella tecnica, quindi che riesca a essere d’avanguardia ma, allo stesso tempo, predisposto alla concretezza.

Il team, partendo dall’avvio della “ricerca e sviluppo”, può arrivare alla definizione del concept in 10 settimane, portando così una pronta realizzazione di valore aggiunto.
In questi frangenti la metodologia aiuta molto potendo contare su un modello completo. Così anche i tempi risultano velocizzati.

Per aumentare il valore aggiunto di un'azienda bisogna "pensare fuori dagli schemi"

Relazionarsi

Sulla linea sottile che ruota attorno a ciò che chiamiamo “prodotto”, possono esserci diversi modi con cui Start Hub si relaziona a un’impresa.
Il primo è quello di un’esigenza commissionata: il cliente può affidare lo sviluppo di un prodotto.
Oppure il cliente ne ha già uno e Start Hub può svolgere su questo una ricerca per target e interesse. Oppure è Start Hub a proporre un prodotto.

Un’altra via è quella della partnership.

In questi casi c’è un “rendez vous” periodico in cui ci si aggiorna sulle ricerche, su cosa ci sia a livello di richieste e quali siano le azioni di marketing da mettere in atto.

In questa operatività i tre punti fermi sono:

  • Configurazione agile.
  • Metodologia strutturata anche per il controllo stesso.
  • Procedure ben oleate.

Riguardo agli strumenti di analisi digitale, possiamo contare non solo sui consueti “monitoring” e “sentiment”, come si usa fare per tastare il polso del mercato quando si coinvolgono gli estrattori di dati classici.
Stiamo inserendo anche una base con l’uso dei crawler, cioè con degli scanner di informazioni di intelligenza artificiale, per aggiungere e portare in dote una disamina ancora più particolareggiata delle necessità delle persone.

Mindset

Un altro parametro del valore percepito di Start Hub è la vicinanza che si sta creando con le aziende che dispongono di una mentalità aperta, che sono vincenti sul mercato, che hanno la propensione a essere innovative.
Siamo in un epoca di grandi cambiamenti. Da un lato si levano minacce incombenti e aleggiano possibili retrocessioni del nostro vivere civile; dall’altro c’è una spinta potente verso l’eccellenza e la sostenibilità.

Così molti brand iniziano a ripensare il loro punto di vista. Stanno mettendo da parte l’aspetto prettamente economico, che è fondamentale, certo, però a patto che non risulti ossessivo o distruttivo.
Lo status o meglio, la necessità vitale è quella (per dirla in parole semplici) di mettere sul mercato dei prodotti fatti bene, che siano a norma, ecologici, che non inquinino nell’ambiente e nel loro contatto col consumatore.
Questo ripensare il punto di vista sul brand è in linea con ciò che facciamo.

E porta, ovviamente, valore aggiunto.

Guarda i video dedicati ai produttori
Vota questo contenuto!
[Totale: 1 Media: 5]

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *