Come migliorare la felicità dei dipendenti in azienda? Ecco dei consigli utili!
Gen 09

La ricerca della felicità anche in azienda: consigli utili per migliorare

La felicità dei dipendenti e la crescita aziendale

Agile, scrumb, growth hacking, lean startup e tante altre metodologie di gestione dei flussi o dei progetti. Molti pensano che l’apprendimento di questi processi sia alla base del cambiamento di un’azienda, pensando che sia un nuovo sistema esterno a poter migliorare il modo di lavorare. Ma così non è.

Non è la metodologia a fare star bene le persone sul luogo di lavoro affinché possano esprimersi al meglio.

Sì, è vero che l’inserimento di nuovi processi è importante ed aiuta, talvolta, a rendere più efficiente l’impresa, permettendo un incremento dei ricavi anche del 40-50% in tempi brevi, soprattutto nelle situazioni in cui non si vengano attuati cambiamenti da diverso tempo…

La società cambia e di conseguenza cambia anche il modo di usufruire di prodotti e servizi, di conseguenza cambia anche il modo di produrli e di conseguenza cambia anche il modo di fare impresa.

È esattamente così.

Ma se ci fermiamo a pensare al progresso dell’impresa attraverso l’unica miglioria dei flussi organizzativi avremo perso la più grande occasione che quest’era ci offre in ambito organizzativo.

Come migliorare un’impresa migliorando la felicità dei dipendenti?

Spesso ci si dimentica di un aspetto fondamentale: che cosa fa star bene le persone in un’impresa? Me lo chiedo di frequente e pur non essendo giunto a una conclusione decisiva, ho appurato che la soluzione di certo non è quella del solo l’inserimento It o procedurale (e pensate che mi occupo di questo) …

Tuttavia, il costante confronto con molti imprenditori e manager di strutture d’eccellenza del territorio mi ha portato alla constatazione che, indipendentemente dal loro livello o ruolo, le persone che operano in un’azienda trovano il miglior trust di efficienza quando all’interno della stessa viene “curato” il lato personale dei dipendenti, che a loro volta potrebbero trasmettere stati di stress alle persone accanto.

I tipi di personalità “negative” da sviluppare in personalità “positive”

Di seguito vi propongo un elenco di categorie di persone, spesso presenti nelle aziende, con tratti negativi della personalità che potrebbero essere trasformati in caratteristiche positive.

  • Desiderosi sterili: caratteristica di chi non è mai appagato e non vuole essere appagato. Da trasformare in generosità.
  • Rabbiosi: sono quelli che rispondono alla vita con aggressività, sono distruttivi, ma soprattutto autodistruttivi. Da trasformare in persone che non hanno paura.
  • Invidiosi a prescindere: sono abituati a possedere tutto materialmente (appena vedono che un collega ha qualcosa in più, subito emulano o sottraggono), essendo privi spesso di un appagamento sentimentale. Da trasformare in serenità.
  • Nevrotici: sono quelle persone che con intenzione conscia schiacciano gli altri volontariamente, cercando la continua conferma di essere considerati “bravi”, anzi i “più bravi”. Essi odiano il giudizio degli altri perché è un peso troppo grave, ma purtroppo sono sempre tristi. Da trasformare in coloro che apprezzano gli altri.
  • I super pigri: esternamente sembrano oziosi, ma in realtà perdono l’occasione di vivere la vita e trovano sempre giustificazioni per non fare ciò che devono. Da trasformare in quelli che liberano la libido.
  • Ingordi: non danno valore e misura alla vita, e quindi alle persone e alle situazioni, purtroppo hanno poca autostima. Da trasformare in coloro che benedicono la vita.

Anche se queste categorie di persone appaiono di solito ingiustificabili e odiose, vanno supportate e aiutate; un ambiente di lavoro evoluto dovrebbe rappresentare anche lo strumento per questo cammino, senza pensare solo al profitto.

È meglio lavorare in un’azienda dove i dipendenti sono felici?

Se vi ponessero la domanda:

Preferiresti lavorare in un’azienda dall’approccio nella gestione rigido “feudale”☺, ma che si occupi di dare ascolto e supporto a tutti i dipendenti affinché migliorino il proprio “sé” oppure in un’azienda che sfrutti con rigore tutte le metodologie più innovative, ma dove vi sia totale disinteresse per le persone e dove le parti oscure degli individui vengano viste come caratteristiche vincenti anche se provocano malessere collettivo? Voi cosa scegliereste?

Personalmente penso che in un ambiente in cui sia possibile esprimere sinceramente l’energia e la passione positiva (vera libido) le persone siano maggiormente produttive. Non abbandoniamoci all’idea che non possa esistere questo modo di vivere e di lavorare e cerchiamo di liberare coloro che sono vittima di stereotipi che fanno male alla collettività e a loro stessi.

Conclusioni

Chissà che in un futuro la richiesta del mercato di beni e servizi non serva anche a trasformare noi stessi e gli altri attraverso la trasformazione delle relazioni… speriamo.

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