Comportamento post Covid e consumi - Start Hub, Rebel Change!
Feb 02

Comportamento post Covid e consumi

Nulla riesce a essere più indecifrabile dei cambiamenti i quali, per fortuna, possono essere riconosciuti, anticipati, misurati. Anche se qualcosa sfuggirà sempre. È inevitabile.
Sappiamo, però con certezza, che la pandemia non cambierà le persone, ma cambierà soprattutto le loro abitudini. Questo è destinato a succedere “durante” e “dopo” sia nel breve che nel medio
periodo post Covid.

Quindi i comportamenti pre pandemia non torneranno più tali e quali nell’immediato. Forse persino nel lungo periodo.
Come se non fosse già complicata in sé, la situazione diventerà ancora più intricata con l’aumentare della distanza tra mercato (in ulteriore evoluzione) e chi si occupa di sviluppo del
prodotto. Si tratta del cosiddetto Bullwhip Effect (effetto frusta) che può prolungarsi fino ad aumentare il tasso di inefficienza a mano a mano che cresce la distanza col consumatore.
La crisi genera maggiore povertà sia reale che percepita. A testimonianza di ciò sono i soldi “tenuti nel materasso” piuttosto che investiti. Così le persone, come tendenza generale, saranno sempre più attente alle promozioni: sia sui marchi conosciuti, che su quelli che rispettano una policy di trasparenza.
Lo scontrino medio salirà da una base del 30% fino a sfiorare il 60%, il che significa con spese sempre più ponderate e nella media.
Un’azione difensiva efficace prevede contrattacchi e ribaltamenti di fronte che, nel nostro caso sono dati dalla creatività, dai dati e dalle deduzioni condivise. Quindi, alla fonte, il tutto si risolve in: aggiornare prodotti, crearne di nuovi e poter disporre di tecnologie innovative e community online.

Desiderio e vicinanza
Nel thriller Il Silenzio Degli Innocenti, il killer opera secondo una sua modalità particolare, cioè:
“vuole ottenere quello che desidera e ciò che lui desidera è lì davanti agli occhi”.
Per tornare a noi, senza voler paragonare l’utente a un serial killer, in generale la vicinanza è sempre legata a ciò che vogliamo ottenere. Il consumatore aspira a trovare aree di conforto e
quelle aree diventano interessanti a mano a mano che sono a distanza più ravvicinata.
Giungiamo così al Consumo di Prossimità. Ai luoghi più vicini per fare la spesa. Alla nascita di store medio piccoli nei piccoli comuni. Ai Negozi di quartiere. Ci sarà un boom del delivery, della spesa a casa e la cucina casalinga avrà naturalmente un ruolo centrale.
Vediamo già in questo periodo un e-commerce cresciuto in tripla cifra e con l’aggiunta del click to collected (ordinare un prodotto online e ritirarlo in negozio.
Mentre un negozio fisico ha il traffico determinato dalla posizione; un negozio online dipende da:
1) Investimenti ADV – pubblicità, 2) Posizionamento organico motori di ricerca, dove c’è una concorrenza maggiore e dove sarà sempre più difficile portare traffico.

Sviluppare e innovare
Dietro queste considerazioni, c’è un convitato di pietra, una variante ineludibile, cioè: che prodotto vendere, quale sviluppare e/o aggiornare?
Si tratta di domande che il Board, il Direttore Vendite, chi si occupa di sviluppo e il Direttore Marketing sono costretti a porsi.
Lasciando tutto com’è possiamo incorrere negli effetti del Postulato di Non Sazietà: se i beni non vengono aggiornati, l’approvvigionamento tenderà a calare. Non dimenticando il Bullwhip Effect che ci allontana dal consumatore.
And they turn as one and they head for the plain/ No need for the whip, ah, no need for the
rein
(E si voltano all’unisono e si dirigono verso la pianura. Non c’è bisogno della frusta, non c’è bisogno delle redini)
Ha cantato così il genio visionario di Leonard Cohen, sul tema del separarsi e del ritorno all’unione.
Avete quindi aggiornato i vostri prodotti in seguito ai cambiamenti delle abitudini?
In questo punto cruciale possiamo darvi una mano: aggiornando i prodotti e creandone di nuovi in base a i cambiamenti d’acquisto rilevati in real time. Quello del consumatore consapevole è un po’ un mito, piuttosto ci troviamo di fronte ad abitudini che cambiano in continuazione.
Il consumo lineare non è contro quello circolare, ne è una derivazione. Ci sono accelerazioni, rallentamenti, serve una struttura flessibile per intercettarlo.
I timori del passato non svaniranno velocemente, come le leggi per la sicurezza che cambieranno, ma non svaniranno del tutto. Vediamo adesso tre punti essenziali per parare i colpi delle scelte future e dei cambiamenti:
1. Qualità (prodotti aggiornati o nuovi, processi e persone).
2. Tradizione (identità ed elementi distintivi, focus sul valore delle esperienze create).
3. Innovazione (adattamento dei prodotti esistenti o creazione di nuovi, cambiamento del
comportamento d’acquisto, vicinanza ai consumatori).
Tramite nuove metodologie, cioè usando le best pratices di Start Hub, possiamo coinvolgere, essere trasparenti e aumentare la richiesta di partecipazione.
Sia adesso che nel medio e nel lungo periodo.Da qui al futuro.

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